CineArte on line 2007 - 213 - page 477

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LA CHIESA E LE ARTI OGGI
È convinzione fondata nei fatti che il fiorire nei secoli dell’ arte, soprattut-
to in Europa, e così l’affermarsi della
Storia dell’Arte
come disciplina, sia-
no strettamente legati al valore attribuito e garantito nel tempo dalla Chie-
sa romana alle arti stesse. Il tema è a tutt’oggi attuale. La trasformazione
in atto dei linguaggi artistici, la crisi di creatività all’interno del fare arte
sono avvertiti e registrati con speciale attenzione dall’organismo ecclesia-
le. Tanto maggiore rilievo va pertanto attribuito alle pronunce in fatto
d’arte, emanate ai massimi livelli della gerarchia ecclesiastica. Con la me-
moria al noto appello per una nuova alleanza con gli artisti, invocato da
Paolo VI nel maggio 1964, si riportano nel testo che segue alcuni brani tra
i più significativi della
Lettera
indirizzata agli artisti da Giovanni Paolo
II, il 4 aprile 1999, giorno di Pasqua, a cui segue il conciso brano con-
clusivo sul tema, tratto dal
“Messaggio agli Artisti”
, già emanato dal Con-
cilio Vaticano II l’8 dicembre 1965. A tutti noi, credenti o non credenti,
impegnati ad entrare nel mondo dell'arte con la chiave di lettura offerta
dal cinema, l'appassionato ardore spirituale di questi frammenti sia motivo
di attenta riflessione.
Dalla Lettera di Giovanni Paolo II
“Nessuno meglio di voi artisti, geniali costruttori di bellezza, può intuire
qualcosa del
pathos
con cui Dio, all’alba della creazione guardò l’opera
delle sue mani. Una vibrazione di quel sentimento si è infinite volte riflessa
negli sguardi con cui voi, come gli artisti di ogni tempo, avvinti dallo stu-
pore per il potere arcano dei suoni e delle parole, dei colori e delle forme,
avete ammirato l’opera del vostro estro, avvertendovi quasi l’eco di quel
mistero della creazione a cui Dio, solo creatore di tutte le cose, ha voluto in
qualche modo associarvi”. [….]
“Nella “creazione artistica” l’uomo si rivela più che mai “immagine di Di-
o”, e realizza questo compito prima di tutto plasmando la stupenda
“materia” della propria umanità e poi anche esercitando un dominio creati-
vo sull’universo che lo circonda”. [….]
“Non tutti sono chiamati ad essere artisti nel senso specifico del termine.
Secondo l’espressione della
Genesi
, tuttavia, ad ogni uomo è affidato il
compito di
essere artefice della propria vita
: in un certo senso, egli deve
farne un’opera d’arte, un capolavoro.
E’ importante cogliere la distinzione, ma anche la connessione, tra questi
due versanti dell’attività umana. La distinzione è evidente. Una cosa, infat-
ti, è la disposizione grazie alla quale l’essere umano è l’autore dei propri
atti ed è responsabile del loro valore morale. Altra cosa è la disposizione
per cui egli è artista, sa agire cioè
secondo le esigenze dell’arte,
accoglien-
done con fedeltà gli specifici dettami”. [….]
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