CineArte on line 2007 - 213 - page 248

GLI STATI GENERALI DELL’EDITORIA
UN APPELLO PER IL FUTURO DEI GIOVANI:
PIÙ CULTURA, PIÙ LETTURA, PIÙ PAESE
di Egidio Pentiraro
Roma, ottobre
Nella Sala dello Stenditorio del San Michele a Ripa l’ Associazione Italiana Editori - AIE ha
steso al sole i panni dell’editoria italiana di fronte a una platea attenta di editori, di imprendi-
tori culturali e di varie figure istituzionali. Ne è emerso un quadro di luci e di ombre, del quale
è difficile fare una sintesi. Procederemo perciò per sommi capi.
Anzi tutto va detto che questa edizione degli Stati Generali dell’Editoria, la terza in sei anni, è
apparsa più completa, esaustiva e propositiva rispetto alle precedenti, del 2004 e del 2006. Ce
ne siamo resi conto in base a tre fattori:
I. L’introduzione del Presidente dell’AIE Federico Motta, che ha precisato che lo scopo del
convegno era volto non solamente ad aprire un confronto sulle politiche del Governo in tema
di editoria, ma era focalizzato sull’innovazione e la centralità della lettura: precisamente sul
suo pieno sviluppo, nell’età giovanile.
II. La tempestiva consultazione di un prezioso libro di 224 pagine intitolato
Scommettere su
i
giovani
Materiali per una discussione
(edito dall’AIE, € 30), distribuito agli intervenuti. Un
vero e proprio “libro bianco”, come continueremo a definirlo.
III. L’ascolto di incisivi interventi, tra cui quelli di Stefano Mauri, Presidente del Gruppo
Editoria dell’AIE; di Gian Arturo Ferrari in veste di membro del comitato di presidenza; di
Enrico Greco, che ha stigmatizzato con un deciso intervento la situazione dell’editoria scola-
stica.
La mano pubblica era presente con tre dei ministri coinvolti nelle politiche editoriali: Giorgia
Meloni, Ministro della Gioventù; Mariastella Gelmini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca; Sandro Bondi, padrone di casa allo Stenditoio, Ministro per i Beni e le Attività
Culturali. In un simile contesto essi avrebbero rischiato di essere presi per tre lepri in un bran-
co di cacciatori, ma ciò non è avvenuto, grazie ai disegni e ai proponimenti da loro esposti, oltre
che per la buona disponibilità della sala ad ascoltarli con attenzione. Nella sostanza, gli inter-
venti dei tre politici possono essere riassunti nella seguente dichiarazione di base:
“ Siamo
ancora all’ inizio della legislatura e abbiamo fatto qualcosa, molto faremo; siamo disposti ad
ascoltare”
. Desideriamo sottolineare che il più partecipe e propositivo degli interventi è appar-
so quello di Sandro Bondi, oggi vicino a un ruolo che gli è più consono. Il Ministro ha affer-
mato in particolare che
'' la classe dirigente italiana, politica e imprenditoriale, che a parole
rende omaggio alla cultura, non si rende conto che bisogna scommettere su di essa in pratica,
se si vuole che il nostro Paese abbia un futuro e venga aiutato anche a uscire dalla crisi eco-
nomica''.
Il Ministro si è impegnato inoltre a far funzionare il Centro per il Libro e la Lettura
(fermo per motivi burocratici) a partire da gennaio prossimo e con un contributo di tre milioni
di euro di fondi governativi.
Altri intervenuti hanno ripreso più volte il tema degli aiuti alla scuola e alle famiglie, accen-
nando a questa proposta:
“Lo stato spende 65 milioni l’anno per fornire testi gratuiti a tutti gli
allievi della scuola primaria. Questi soldi potrebbero essere spalmati invece sugli alunni delle
famiglie indigenti fino alla scuola superiore” .
L’idea è stata accolta con interesse con l’auspi-
cio di una pronta attuazione. Per suo conto il Ministro Gelmini l’aveva già inserita nel suo
intervento.
Va detto tuttavia che gli editori a convegno hanno mostrato di non avere dimenticato le deci-
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