CineArte on line 2007 - 213 - page 180

IL TESORO DELLA CINETECA LUCANA : I FONDI
Seconda parte
Nello scorso numero di questa rivista, presentando in veste di
outsider
, fra le grandi, la
Cineteca Lucana
( ha compiuto nel 2007 i suoi primi dieci anni di vita), ci siamo intrattenuti
sulle sue multiformi attività, che di un organismo sono il principale segno di vitalità.
Oggi è la volta di parlare dei fondi specifici, la cui varietà è indice di ricchezza. Al primo posto
poniamo la Collezione Martino-De Rosa, rammentando che Gaetano Martino è il fondatore
della Cineteca, nonché il presidente in carica; e che il suo fondo personale può, a buon titolo,
esserne considerato il nucleo originario. La collezione è il frutto di una impegnativa ricerca
amatoriale, che aveva portato il suo titolare, con Adele De Rosa, a mettere insieme un cospi-
cuo
stock
di pellicole, manifesti, macchine per il cinema, volumi e materiale vario, di labora-
torio e d'archivio. A sua volta, l'archivio intitolato al nome di Filippo M. De Sanctis, pedago-
gista di fama internazionale, appassionato di cinema, annovera foto a migliaia, numeri di gior-
nale, libri e riviste; a cui va aggiunta la preziosa raccolta dei suoi numerosi scritti, editi e ine-
diti.
La raccolta dei
trailers,
a profusione, che Raffaele Striano compattò nel corso degli anni, costi-
tuisce un patrimonio fra i più originali della cineteca. E questa, dedicando un altro dei suoi
fondi al nome di Franco Pennacchi – film, nastri magnetici, documenti cartacei e materiale tec-
nico – si candida per altro, con i documentari girati nell'Italia meridionale e nei cantieri nava-
li, ad un primato di settore difficilmente contestabile.
Ma è la Cineteca Scolastica, per il suo valore storico, a fare il vanto maggiore della
Cineteca
Lucana
, non foss'altro per le circostanze avventurose che portarono al suo salvataggio fisico e
culturale, e che meriterebbero di essere, una volta o l'altra, narrate in dettaglio. Il fondo è deno-
minato anche “Cineteca Bottai” dal nome del ministro dell'Educazione Nazionale, oggi
Pubblica Istruzione, in epoca fascista. Il Bottai, figura d'intellettuale gettatosi se pure con stile
nella mischia politica, ebbe il merito indiscusso d'istituire, con il decreto 1780 del 1938, la
“Cineteca Autonoma per la Cinematografia Scolastica”. Per farsene un'idea, ricorderemo che
questo fondo, a diaspora conclusa, conta tuttora circa 7.000 copie di cortometraggi didattici,
italiani e stranieri, 20.000 filmine, 15.000 volumi, diapositive di natura turistica; a cui si assom-
ma un fitto carteggio riguardante le vicende gestionali della Cineteca Scolastica stessa, tenuta
stancamente in vita per qualche decennio, alla caduta del fascismo. Ne fanno parte, per finire,
500 proiettori AGFA ed altro materiale per la proiezione e la lavorazione della pellicola.
Altri fondi hanno origine o motivazione meno colorite o screziate, ma non per questo meno
utili o funzionali al discorso generale. Citiamo tra questi il fondo del
Centre Saint-Louis de
France,
che annovera 1.200 cortometraggi
in 16 mm , di lingua francese, custoditi nei
contenitori originali; e l'archivio personale
che Gian Luigi Rondi, critico e storico
eminente del cinema, ha voluto donare in
vita alla Lucana, perché non andasse
disperso. Vi figurano effemeridi scientifi-
che e letterarie e materiale illustrativo di
festival ed eventi cinematografici; oltre
alla preziosa corrispondenza dal Rondi
stesso scambiata negli anni con cineasti di
tutto il mondo, in particolare con Federico
Fellini.
L'elenco non termina qui, c'è il fondo
monotipico dell'ANICA che, ad esempio,
aduna oltre 100 copie di lungometraggi di
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