CineArte on line 2007 - 213 - page 407

UN FRAMMENTO DAI MOSAICI DI MONREALE
DI MARCEL CARNÉ
In un prossimo futuro con lo sguardo orientato alla storia ci ripromettiamo di percorrere
insieme quel capitolo del film sull’arte, che in Francia ebbe la sua stagione d’oro negli anni
compresi fra il 1940 e il 1960. Oggi, sempre attingendo all’area degli amici transalpini, fare-
mo centro su di un caso isolato, che fece parlare di sé a lungo, per beghe di natura giuridica,
ed ebbe un protagonista d’eccezione in Marcel Carné (Parigi 1906 – Clamart 1996), già noto
per i suoi capolavori:
Il porto delle nebbie
,
Alba tragica
,
Mentre Parigi dorme
e
Les enfants
du Paradis
, in italiano tradotto pedestremente con il titolo
Amanti perduti
.
La seconda guerra mondiale, tuttavia, aveva sconvolto l’equilibrio artistico del poetico pes-
simismo esistenziale di Carné: tanto da far presagire l’eclisse prematura e irrimediabile del suo
talento creativo. Nel 1946 la critica parlava dell’appena quarantenne Marcel Carné, come di un
mostro sacro sopravvissuto al suo genio. Fu proprio allora che a riequilibrare una situazione
ormai gravemente compromessa sopraggiunse il suo documentario sull’arte di soggetto sacro:
il film – durata 90’ – sui mosaici biblici di Monreale in Sicilia. È il film della rinascita di
Carné in quanto autore, come ebbe a sentenziare la critica. Si tratta indubbiamente del
clou
di
una drammatizzazione narrativa, raggiunta sullo sfondo di una corale d’ispirazione universale.
Purtroppo, il contenzioso giuridico di cui si faceva cenno, ha contribuito alla semidistruzio-
ne del film e alla sua suddivisione in frammenti. Ed è uno di questi (durata 10’ circa) che vi
mostriamo nella sua pura qualità di documento d’eccezione.
Per la visione del filmato selezionare l’immagine sottostante
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