CineArte on line 2007 - 213 - page 356

Abbiamo scelto di riprodurre in questo numero della rivista un brano di un mediometraggio
inedito di Lisa Pancrazi, autrice, attrice e regista. La sua è una figura poliedrica di intellettua-
le che lascia un segno indelebile nel mondo in cui ha vissuto. Chi è curioso di approfondirne
l’opera può riprenderne la biografia dal
, riscoprendo le tracce del suo pensiero e del
suo percorso culturale. Qui lasciamo al lettore il piacere di gustare le immagini di un suo auten-
tico brano poetico, perfetta simbiosi tra letteratura e cinema.
H.C. Andersen – Un danese a Roma
di Lisa Pancrazi
per visionare il filmato selezionare il riquadro sottostante
Note di regia
Il fascino di H. C. Andersen, per noi lettori adulti, non è legato solo alle sue stupende favole,
ma anche ai suoi Diari di viaggio, al Diario della sua vita e al romanzo L’improvvisatore,
ambientato nella prima parte a Roma e fortemente ispirato dalla vita romana, che aveva vissu-
to in ben cinque soggiorni successivi.
La figura di questo grande narratore nordico, sapiente e insieme ingenuo, innamorato dell’Italia
da lui considerata il paese “dell’immaginazione”, che spesso ci stupisce per la sua modernità,
mi ha spinto a scrivere una storia come, forse, lui avrebbe scritta: per metà reale e per metà
sognata.
Con questa storia ho voluto integrare un tema che lui aveva già accennato ne L’Improvvisatore
e arrivare alla conclusione, tutta mia personale, che l’Artista che abbia lasciato incompiuta una
propria opera non possa sentirsi a suo agio neanche in Paradiso.
Usando stili e ritmi forse un po’desueti per i nostri giorni ho voluto far camminare Andersen
attraverso la sua amata Roma, ma con i “suoi” tempi, con il suo linguaggio forse un po’ obso-
leto, nel desiderio che anche lo spettatore di oggi possa recuperare per sé un tempo diverso e
magari scoprire che non siamo “obbligatoriamente” frettolosi turisti del mondo.
Sinossi
“Se potessi tornare sulla terra fra duecento anni…” da questa frase scritta dallo stesso Andersen
in uno dei suoi Diari di viaggio e dai primi capitoli del suo romanzo L’improvvisatore prende
spunto l’idea del mio cortometraggio su Andersen a Roma.
Il racconto presenta un Andersen in abiti moderni, approdato nella Roma di oggi, e innesta su
avvenimenti reali una storia immaginaria, che lo vede protagonista appassionato di una strana
ricerca post mortem e alle prese con uno dei più antichi culti romani, quello del Bambino mira-
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