CineArte on line 2007 - 213 - page 191

PER UN CAPITELLO D’ORO
Una politica culturale specie se di fonte pubblica, in cui l’aggettivo che la qualifica non tradi-
sca l’investimento in talenti, opere e mezzi che ne caratterizza per forza di cose il
modus ope-
randi
, non può prescindere da tutta una serie di presupposti e di finalità organicamente corre-
lati, fra cui un orizzonte di senso di ampio respiro, la cura dei linguaggi, la disponibilità
all’ascolto e, irrinunciabile, il culto della storia e della memoria.
Di tutto ciò risulta a chiare note la presenza in questo
Capitello d’Oro
festival internaziona-
le del cinema archeologico
, giunto alla sua terza edizione per la convinta, riaffermata volontà
della Provincia di Roma, nelle persone del neo-presidente Nicola Zingaretti, di Cecilia D’Elia,
assessore alle politiche culturali, della ideatrice e curatrice Marisa Ranieri Panetta, validamen-
te fiancheggiata dai Beni Culturali, con il direttore generale dell’archeologia Stefano De Caro
e il direttore generale per il cinema Gaetano Blandini e dalla Regione Lazio, rappresentata dal-
l’assessore all’ambiente Filiberto Zaratti.
L’archeologia a Roma, finalmente, e non sembri una
boutade.
Quando infatti, in tema di com-
petizione cinematografica internazionale, la bandiera dell’archeologia era la sola a non essere
ammainata nei sopraggiunti tempi di magra per il film sull’arte, suo diretto e titolato progeni-
tore, l’Italia, terra archeologica per antonomasia, era rappresentata a livello alto dal solo festi-
val, nobilissimo per altro, di Rovereto, geograficamente però marginale.
Rovereto-Roma, l’asse si salda, spettando a noi il plauso incondizionato per quella che l’asses-
sore D’Elia definisce la
“ volontà comune di tessere, attraverso i linguaggi della storia e del-
l’arte, il dialogo tra le comunità dei ricercatori, dei divulgatori, delle istituzioni, dei cittadini
comuni”
.
Una curiosità di rilievo: nella sezione didattica del festival di quest’anno ha trovato spazio la
ricostruzione dell’importante opera di scavo realizzata nei sotterranei dello stesso Palazzo
Valentini, sede storica della Provincia, che ha portato alla luce un’area di 500 metri quadrati, a
prova dell’esistenza di un esclusivo quartiere romano antico, posto ad immediato contatto del
Foro di Traiano ed al centro dell’edilizia pubblica della Roma che fu e di quella esistente.
La proiezione dei diciannove selezionati film in concorso, giunti da diversi punti del globo –
nel rispetto della internazionalità dei caratteri sia artistici che mondani del festival – tutti di ele-
vato livello, ha avuto luogo nell’
Auditorium Parco della Musica
, sommando al pregio intrin-
seco l’eccezionale decoro ambientale.
La Giuria, presieduta da Sergio Zavoli, ha assegnato il
Capitello d’Oro
al film
Herculaneum.
Diari del buio e della luce
(regia e sceneggiatura di Marcellino De Baggis, durata 52’, produio-
ne Onionskin 2007),
“ per aver voluto narrare
in un canto corale sapientemente ritmato
la
città antica, l’epopea degli scavi degli anni Trenta, la contemporaneità”
. Dalla stessa fonte
apprendiamo inoltre che, nel film,
“ le immagini d’epoca si miscelano con raffinata eleganza,
e delicatamente trasmettono allo spettatore l’eccezionalità dell’impresa dello scavo di
Ercolano e la caparbia volontà di don Amedeo, l’archeologo che l’ha intrapresa. Mostrano il
difficile e delicato contrasto fra città antica e nuova, tra la volontà di scoprire l’antico e il dila-
gare della peggiore urbanizzazione moderna rivelando come, a distanza di decenni, sia anco-
ra drammaticamente irrisolto [...]. Le inquadrature sono eccellenti, le pause sapienti, le musi-
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