CineArte on line 2007 - 213 - page 61

PERCORSO DI EDUCAZIONE ALL'IMMAGINE
L' immagine pittorica
di Marco Vanelli
(Seconda parte)
Qual è la natura dell’immagine pittorica
La pittura (e per pittura convenzionalmente intendiamo in queste righe tutta l’arte figurativa
bidimensionale: disegno, illustrazione, grafica) è un’
immagine espressiva,
nasce cioè per
comunicare.
Riproduce e rappresenta le forme della realtà, come ogni altro tipo di immagine, secondo l’idea
che il suo realizzatore vuol comunicare. Ma a differenza delle immagini tecniche come la foto-
grafia, il cinema o la televisione, l’immagine pittorica ha un passaggio creativo in più: l’
imma-
gine mentale
. Per essere più esatti, dovremmo dire che la pittura è la riproduzione delle forme
di un’immagine mentale. La grande differenza sta qui: un pittore non riproduce direttamente le
forme delle cose, ma l’idea che il suo cervello si è fatto di quelle forme. Tanto è vero che può
fare un ritratto anche a memoria: non è indispensabile che abbia davanti a sé l’oggetto che vuol
rappresentare.
Un fotografo, invece, pur essendosi fatto anche lui un’immagine mentale della realtà, dovrà per
forza usare una macchina per riprodurla, e affinché la foto riesca dovrà avere di fronte la real-
tà che gli interessa. Il suo sforzo creativo consisterà nel far assomigliare più possibile la foto
alla sua immagine mentale, ma non potrà mai rappresentare direttamente una forma immagi-
nata o ricordata.
Nella pittura, allora, non è così importante il rapporto tra l’immagine e la realtà, quanto quel-
lo tra la realtà e come il pittore l’ha percepita; oppure, tra la sua percezione e il quadro. Anche
il paesaggista che ha bisogno di aver davanti a sé l’ambiente che vuol ritrarre, in realtà lo fa
perché in quel modo rafforza la sua immagine mentale. È quest’ultima che lui ritrae, non il pae-
saggio. La sua mano risponde direttamente al suo cervello, non al supporto tecnico (se non in
minima parte: non è la stessa cosa usare una matita o una spatola). Quando guardiamo un qua-
dro non dobbiamo valutare se assomiglia all’oggetto rappresentato, ma all’immagine interiore
che se ne era fatto il pittore.
Van Gogh,
Campo di grano con corvi
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